Il cosentino Giuseppe Piluso illustra la sua trilogia di romanzi d’amore
‹‹ I miei libri ? sono nati da un refuso ››
Lo scrittore, attento ai temi sociali, ha realizzato un progetto nel corso del lockdown
Di Maria A. Rimola
COSENZA – D’avanti a una frase di Aristotele su di una bustina di zucchero e a una tazzina di caffè, Giuseppe Piluso inizia a raccontarsi.
Laureato in filosofia, Piluso è un giovane scrittore e poeta calabrese, la cui penna trasuda gentilezza, umanità e impegno sociale.
Un impegno che lo ha spinto per anni a collaborare con il “Movimento Difesa Disabili”, Guidato da Gianfranco Cristiano , e che si è acuito per via delle cure quotidiane che lo stesso riserva con tenerezza al padre, pensionato e reduce da un trapianto di fegato.
Uno tsunami di emozioni e sentimenti che, sin dall’età di undici anni, ‹‹ plasmandosi e comprimendosi, espandono l’anima, fino a sprigionare tuta l’energia del cosmo attraverso la scrittura ››, dice il giovane a proposito della sua vena creativa.
Un’energia, quest’ultima che il trentaquattrenne cosentino è non a caso riuscito a trasformare in arte.
“Toamo – La Dama, La Terra e Il Leone” e “Toamo – Le due Anime, La Libertà e La Doxa” sono, i primi due libri di una trilogia che lo scrittore ha composto in pieno del lockdown, pubblicati rispettivamente nel 2020 e nel 2021.
Un titolo bizzarro “Toamo”, che nasce da un errore di battitura durante una chat tra due giovani ragazzi in procinto di lasciarsi. E dall’errore della ragazza, Giuseppe ricorda la convinzione che aveva da bambino : “Ti amo ” scritto tutto attaccato.
Una parola, quindi, due libri frutto di un destino che conia un termine dell’amore nuovo, puro, semplice, tenace, volto a scrutare l’universo interiore e sociale a trecentosessanta gradi. Temi importanti si rintracciano, pertanto, all’interno della trilogia, affrontati attraverso una miscellanea di poesia, pensieri, prosa e immagini. Dal femminicidio si passa all’omosessualità, dal sentimento dell’amore romantico si va a quello materno in difesa di un bambino con disabilità, che deve assolutamente nascere. Così, lo scrittore indaga le problematiche sociali fondandole sul rispetto reciproco, su valori tradizionali e su un profondo senso della famiglia. ‹‹Sull’amore, ognuno ha la propria visione: c’è chi credeva fosse un’invenzione del nostro essere, e chi canta di non aver manuali di istruzione per poterlo vivre ››, spiega Giuseppe Piluso, rispondendo alla domanda su quale sia, in ultima analisi l suo sentire a riguardo.
‹‹ Penso che l’amore sia innato. Non si acquisisce. È una forza bruta, dilaniante. Una chimera a tre teste. E con ciò. La mia non è una visione pessimistica – conclude -. Bisogna solo saperla cavalcare, con arti nobili e meccaniche. Questa bestia possente e nera. Sbaglia chi immagina l’amore bianco o rosso. L’amore è nero: esso è fondamentalmente l’insieme di tutti i colori del modo››.