L’INTERVISTA
Nb: Questa sezione del mio blog si pone l’obbiettivo di fare conoscere il più possibile la Calabria, la sua gente e le sue forme artistiche .
Intervista alla Sig.ra Angela Fruci:
Domande : Giuseppe Piluso.
1 ) Come ha iniziato a realizzare queste creazioni ?
A. Fruci: Ho iniziato scegliendo di frequentare l’istituto d’arte ad indirizzo Arte della ceramica”poi frequentando questa bellissima scuola, con dei grandi maestri come insegnanti (maestro Bertuccio, Maestro Farfaglia…) ho confermato le mie aspirazioni di fare di questa arte il mio mestiere. Dopo il primo anno di prezioso apprendistato presso il laboratorio della Ceramista Rosella Pagnotta ho lavorato alcuni anni da dipendente per poi decidere di avviare la mia attività in proprio, grazie anche al sostegno nella mia vita del progetto Policoro. (Un progetto della chiesa Cattolica che sostiene l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, attraverso network di attori locali e politiche di sviluppo territoriale. www.progettopolicoro.it)
2) Come realizza questa oggettistica ?
A. Fruci: Con le tecniche tradizionali del modellato, della maiolica e del graffito.
3) Quali tecniche usa ? Ce ne vuole descriverne qualcuna ?
A. Fruci: Mi fa piacere descrivere la tecnica delle ceramiche di Squillace, la tecnica del graffito: è realizzata passando uno strato di argilla bianca su un pezzo di argilla rossa, per poi decorare prima della cottura usando degli attrezzi per l’incisione. è una tecnica molto raffinata e molto antica che risale ad origini greco-bizantine ed é tipica della zona di Squillace, nel catanzarese.
4) Da quanti anni fa questo mestiere?
A. Fruci: In questi termini, da sola, dal 2012
5) Qualcuno in famiglia ha questa stessa passione ?
A. Fruci: No, ma posso raccontare un episodio Simpatico: il mio bisnonno materno veniva chiamato “il Pignataro” proprio perché passava i pomeriggi di bambino nelle botteghe di ceramica tanto era appassionato a quest’arte, ma faceva il contadino e non ha mai lavorato in questo campo,ma evidentemente questa passione é nella genetica.
6) Avete mai pensato produrne di più con dei macchinari ( livello di piccola industria ) o volete rimanere sull’artigianato, ovvero pochi pezzi ma curati da voi ? E se si perché ?
A. Fruci: Ho sempre preferito rimanere sull’artigianato diciamo così : “duro e puro”, perché la ceramica è un materiale molto comune per quanto riguarda l’oggettistica i souvenir la stoviglieria eccetera,quindi ciò che dà il valore aggiunto al mio lavoro è proprio la totale artigianalità …benché in un mondo come quello di oggi non abbia una resa economica molto alta mi piace mantenere la bellezza e la purezza del fatto a mano con tutte le tecniche antiche e particolari che si tramandano ormai da millenni.
Ringrazio la Sig.ra Angela Fruci e vi do appuntamento alla prossima intervista!
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